SAN GIOVANNI ILARIONE – VESTENANOVA
Fine tappa: CHIESA DI VESTENANOVA
Partenza da Piazzetta Don Bosco, strada per i Coltrini, Fassi, strada versante medio Monte Calvarina, Potacci, Passo Rocolo, Strada Vignaga, Camaole, Corpegan, Albaromatto, Sivieri, Bigoli, Pezzati, Montanari, Brusaferri di Vestena, Lovati di sopra, Vestenanova.
La prima tappa del percorso inizia dal parcheggio di San Giovanni Ilarione, in Viale dell’Industria (Piazzetta Don Bosco) e ci porterà alla scoperta delle vecchie vie e contrade poste alla sinistra idrografica del fiume Alpone.
In particolare, arriveremo ai piedi del vulcano "Monte Madarosa", del quale vedremo gli imponenti e bellissimi basalti colonnari, passando precedentemente a fianco del Monte Calvarina (VULCANO 1).
Dal parcheggio, tornare indietro ed imboccare subito, a sinistra, la strada che sale su Via Coltrini. Il segnavia è posto sul muretto, dietro al tabellone che segna l’ora e temperatura.
Si sale su asfalto, percorrendo Via Coltrini, via Busa e la successiva Via Pendola. Appena passate le case di quest’ultima, imboccare la stradina sterrata a destra che entra nei vigneti e sbuca in Via Pegnati.
Poco prima di giungere alle case, seguite la freccia a destra e scendete lungo la traccia di mulattiera per un centinaio di metri, sino ad arrivare ad una stradina asfaltata.
Tenete la sinistra e sbucate su di una strada più larga dove vedrete il cartello che indica “Pegnati”. Continuate a salire, sino a passare davanti all’affittacamere “Casa Maria”, ottimo punto d’appoggio dove poter pernottare (vedasi alla sezione “Dove dormire” – San Giovanni Ilarione).
All’unico bivio, tenete la destra fino ad arrivare ad un quadrivio di sentieri nei prati.
Da lì, comincia ad aprirsi la vista verso la Val D’Alpone. Siamo ai confini col Comune di Montecchia di Crosara.
Video tappe 1-2
di Mauro Regalin
Usciti dalla contrada, lasciato il capitello a destra, proseguire dritti su strada asfaltata per circa mezzo chilometro, fino a giungere al Passo Roccolo. Siamo ai confini con il Comune di Chiampo, nel vicentino. Di fronte, il Ristorante “Suan”.
Si scende, sempre su asfalto, sulla destra entrando di fatto nel Comune di Chiampo (Vicenza - vedete il cartello grande lungo strada) sino a giungere ad un tornante, poco sotto, che piega a destra. Sul guard-rail trovate il nostro segnavia.
Imboccate il sentiero dietro il guard-rail, fino a giungere agli imponenti e maestosi basalti colonnari del Monte Madarosa (VULCANO 2), ben visibili dai resti della cava dismessa. Ammirati i basalti, proseguire su sentiero che sbuca in un prato pianeggiante, dopo un brevissimo tratto in salita, da dove si vede la sottostante e trafficatissima valle del Chiampo.
Attraversate il prato diritti, fino ad imboccare una traccia di sentiero che sale a sinistra verso il Monte Persico. La proprietà è privata e, sul prato, non abbiamo potuto mettere i segnavia.
Troverete una freccia all’inizio del sentiero che percorre il crinale del colle Monte Persico. Percorretelo tutto, fino a sbucare su prato davanti ad un frutteto.
Scendete giù dritti in mezzo al prato, solitamente segnato dal passaggio di mountain bike, fino ad intercettare la sterrata cento metri sotto.
Tenete la destra in leggera salita e seguite, successivamente, i nostri segnavia in discesa.
Giunti ad una postazione fissa di caccia, color verde, posta in fondo al prato, scendete su un breve tratto di ripido sentiero verso l’ampio vigneto sulla destra, sotto al monte. Continuate sul sentiero fino a trovare i simboli biancorossi del Cai, lungo il corrimano di metallo. Anche lì, troverete i nostri segnavia azzurri.
Si passa sul Monte Merlo, da dove si può ammirare la stratigrafia della zona.
Usciamo su strada asfaltata fino ad un crocevia di strade: siamo verso il Passo Vignaga, l’altra grossa strada di collegamento tra le Valli d’Alpone e del Chiampo, dal Comune di San Giovanni Ilarione.
Si scende a sinistra qualche centinaio di metri, per poi inoltrarsi sulla destra lungo la strada fiancheggiante la villa.
Scendere a destra su sterrata per breve tratto e risalire quasi subito a sinistra, seguendo i nostri segnavia. Da qui in avanti, percorreremo un lungo tratto di capezzagna nel bosco, che fiancheggia quasi parallelamente la grossa strada asfaltata sulla vostra sinistra. Si tratta di qualche chilometro.
Teniamo la sinistra su asfalto, inizialmente pianeggiante. Dietro alla croce di marmo sulla destra, il Monte Guarda (VULCANO 3).
Noi continuiamo per l'asfalto in discesa fino alla fabbrica di ricotte, ben visibile sulla sinistra. Da lì, entriamo a destra nelle contrade Sivieri, Bigoli e Pezzati, che trovate indicate sui cartelli e saliamo su cementata per oltre mezzo chilometro, fino alla sommità della strada (capitello sulla sinistra).
Continuiamo in discesa. Da qui in avanti, per i restanti 3 km e mezzo, circa, la nostra segnaletica si riduce al minimo, essendo perfettamente coincidente col Sentiero della memoria, ben contrassegnato da frecce di legno.
Scendiamo quindi a destra senza deviare, percorrendo la cementata sino alla sottostante Contrada Pezzati (punto acqua - fontana sulla sinistra).
La contrada ha subìto drammatiche rappresaglie nazifasciste il 10 luglio del 1944. Il triste evento è commemorato da una lapide in marmo, posta sul muro della casa che fa da cantone, sulla destra scendendo.
Da qui, seguiamo pari pari le indicazioni con la freccia in legno, che portano attraverso le contrade oggetto di tali rappresaglie.
Si percorrono, quindi, le mulattiere attraversanti i prati sino ad entrare in decisa discesa nel bosco.
Arrivati sul greto del fiumiciattolo, tenere la destra e salire poi a sinistra sul sentierino che rimane a mezza costa nel bosco.
Si esce, dopo qualche centinaio di metri, su prato e mulattiera.
Continuate a seguire le indicazioni in legno sulla sinistra, salendo per circa un chilometro nel bosco, sulla mulattiera ben segnata, fino a giungere su strada cementata nella Contrada Montanari.
Da lì, vi si para davanti il Monte Marana sulla destra e, da est a ovest, vedete tutta la Lessinia Orientale sino alle propaggini del Monte Carega.
Il paesaggio è spettacolare!!
Salite sulla sinistra senza deviare, su cementata, fino ad arrivare a Contrada Brusaferri.
Al bivio, proseguite dritti su sterrata sino ad incontrare la strada di cemento che scende.
Percorretela tutta in discesa lungo le contrade Luisi, Lovati e Mettifoghi (punto acqua: fontana sulla destra della strada cementata).
Al bivio con la strada provinciale SP17, girate a sinistra e imboccate subito la strada a destra fino alla chiesa, ben visibile già dalle contrade che avete attraversato.
La tappa l’abbiamo chiusa nel piazzale della Chiesa.
Percorsa oggi: domenica 25/06/2023